Percorso di Comunità

Oggi abbiamo certezza di aver attivato il processo di candidatura più giusto per le nostre comunità, perché abbiamo visto la diffidenza dei primi incontri trasformarsi in progettazione partecipata e raccolta di progetti dal basso. Abbiamo assistito all’emergere di criticità collettive e alla condivisione di un obiettivo comune: restituire a queste terre sostanza e contenuti culturali, laddove il turismo di massa le ha spesso svuotate per assaporarne in poco tempo gli aspetti meramente estetici. Nasce da qui un parco progetti che racconta di tempi lunghi - sia di gestazione che di fruizione - e che mira ad affiancare alla valorizzazione delle nostre architetture tipiche (trulli, grotte, muretti a secco) la riscoperta delle architetture relazionali. Accade che qui i turisti passino in molti, ma si fermino poco e poco si domandino sulla storia dei nostri paesi e della gente che li abita. Corriamo il rischio di diventare invisibili mentre i nostri luoghi sbiadiscono nella sovraesposizione. Come si rifonda un popolo perché torni a essere visibile a sé stesso e agli occhi dei forestieri? Attingendo alla sua storia più antica, che lo lega indissolubilmente alla PietraMadre che ne ha caratterizzato i tratti e i caratteri urbani; ripartendo dalle Radici, tradizioni che ne hanno plasmato le comunità; affidandosi agli Elementi di cui sono permeati perché possano accompagnarli nel passaggio verso un futuro non scritto. Le quattro priorità che hanno dettato i temi dei tavoli di progettazione sono state: Welfare culturale, Innovazione, Valorizzazione di beni, attività culturali e turismo e Giovani. Queste priorità tematiche sono state attraversate da tre assi fondamentali: PietraMadre, Elementi e Radici, restituendoci così Alberobello 2027.

Candidata a Capitale Italiana della Cultura, con Castellana Grotte, Noci e Polignano a mare
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