PIETRAMADRE è il nome che accomuna il progetto per la candidatura di Alberobello a Capitale Italiana della Cultura 2027. Come il filo di Arianna, la PIETRA dei muretti a secco, Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO dal 2018, ci conduce per mano in un percorso emozionale. Una lama che taglia e attraversa il territorio, penetra dal mare, scende nelle grotte, abbraccia le masserie e chiude la sua corsa sul pinnacolo più alto del trullo Sovrano. E lì, dal pinnacolo più alto, maestosa e sempiterna, la PIETRA, osserva come una MADRE il suo creato e incide su sé stessa il corso di una nuova storia.
Nel progetto la pietra riveste un ruolo centrale, significativo. Simbolo della tradizione rurale pugliese, rappresenta, non solo un elemento distintivo del paesaggio, ma anche un patrimonio culturale e storico di inestimabile valore, immagine vivente di resilienza e di bellezza che celebra il suo valore e lo preserva per le future generazioni. Un approccio che rafforza l’identità locale e promuove la cultura del rispetto e della valorizzazione del patrimonio naturale e costruito.
La PIETRA è l’incontrastato elemento MADRE del territorio: l’ha reso iconico, ne ha plasmato la sua identità, ed è la chiave di “S”volta di percorsi millenari, di vita e di sapere, ma anche elemento chiave della sua incontrastata iconicità.
La Pietra è Architettura di valore storico negli episodi legati al fenomeno delle "masserie" e alla costruzione di edifici monumentali che vanno dai castelli alle chiese, dalle ville ai palazzi nobiliari diffusi nel meraviglioso territorio naturalistico pugliese o inseriti direttamente nel tessuto urbano delle quattro città.
La Pietra è ARTE, dispiegando un apparato decorativo immenso ed articolato nelle più varie configurazioni stilistiche che si è andato diffondendo ovunque nei territori di nostro interesse, invadendo spazi naturali, giardini, parchi, case, masserie, ville, palazzi, castelli, chiese e cattedrali creando viali, vie e piazze uniche nel loro assetto urbanistico, architettonico e materico definendo anche geometrie inusitate e sorprendenti.
La PIETRA è essenza e struttura dei luoghi, è madre della storia e della conoscenza, della tradizione e del futuro di una società millenaria e resiliente capace di vivere il TEMPO in una sorprendente forma armonica di continuità.
Il mare si confronta con la PIETRA e traccia una spettacolare linea di costa, incide su essa e solca il maestoso canyon di Polignano a Mare in un dinamico rapporto tra mare e terra. Una gigantesca parete rocciosa che nel Tempo interpreta architettonicamente le abitazioni incastonate nella monumentale scogliera.
La Pietra è elemento fondativo del "tessuto" territoriale con le centinaia di chilometri di muretti a secco che definiscono e articolano territorio, proprietà e coltivazioni in esse presenti.
La Pietra è "architettura naturale" nello scenario unico e mozzafiato delle Grotte di Castellana dove nel corso di centinaia di migliaia di anni si sono formati colonnati, logge, terrazzamenti e sale ipogee in un complesso sistema tridimensionale di spazi.
La Pietra è Architettura negli agglomerati urbani di Alberobello, con i caratteristici Trulli. È struttura abitativa diffusa su maglie urbanistiche autonome ed uniche nella loro configurazione, spazia dai primi insediamenti protostorici per disegnare strutture urbane dense e continue come a Noci con le logge, le corti aperte o nascoste, spazi di vita sociale come nel caso delle "gnostre" che un tempo furono concepite come aie e spazi di lavoro all’aperto di una comunità dedita all'agricoltura e all'allevamento e oggi si propongono come “salotti urbani” diffusi.
MADRE è il vuoto del grembo materno delle grotte di Castellana,
MADRE è il vuoto urbano nelle “gnostre” di Noci,
MADRE è il vuoto della gola rocciosa di Polignano a Mare,
MADRE è vuoto del cono del Trullo.
In questo tracciato straordinario, la PIETRA racconta un modo di essere, un modo di pensare, un modo di vivere la nostra terra che non ha mai costruito muretti per dividere ma solo per accompagnare e preservare: la PIETRAMADRE accoglie, protegge, conduce e disegna ponti. Cammini e imprevedibili scambi tra quei territori le cui culture sono indissolubilmente intrecciate da millenni di storia e che decidono, insieme, di continuare a tracciare nuove strade di crescita e sviluppo.
La PIETRA, comune denominatore, è metafora di un saldo legame fra i Comuni coinvolti e della forza di una candidatura peculiare e inattesa. È l’unico elemento in grado, al suo stato naturale, di fermare il tempo in un preciso anno o secolo, di resistervi, di serbare e di generare bellezza eterna.